UNDER 13, IL RESOCONTO DELLA FINAL FOUR

C’è la “fredda cronaca” e c’è tutto il resto. Perché, diciamocela tutta, basta un secondo per andare a vedere quei due risultati. Quei ‘quattro’ risultati, se vogliamo proprio essere completi. E allora eccoli qua. Subito. SBAM.

UNDER 13 – FINAL FOUR

SEMIFINALI

Basket Parma – Fortitudo Rosa Bologna 56-42

Happy Basket Rimini – Scuola Basket Faenza 53-31

FINALI

3°-4° posto: Fortitudo Rosa Bologna – Scuola Basket Faenza 51-21

1°-2° posto: Basket Parma – Happy Basket Rimini 42-34

Sarebbe sufficiente, sempre per la “fredda cronaca”.

Sarebbe sufficiente, ma poi c’è tutto un mondo che rimarrebbe lì, solo nella memoria di chi l’ha vissuto. Ragazze, Davide non ha sconfitto Golia. Sarebbe servita la pozione che prende Alice prima di entrare nel suo mondo di meraviglie. Magari da dare alle avversarie… https://www.youtube.com/watch?v=BNyLCETJ5R8

Già, però quelle sono leggende, racconti biblici, favole dell’era moderna. Fantasia. Questa invece è tremenda realtà. E nella realtà non sempre vince il buono. Nella realtà alla fine di tutto si piange. Spesso.

Si è partiti sorridendo in un sabato pieno di tensioni, ma anche di convinzione e voglia di vincere. Dopo aver visto dalla tribuna della Carim la vittoria di Parma con la Fortitudo, l’Happy ha sfidato la Scuola Basket Faenza. Avversari che conosciamo e che avevamo affrontato già due volte in questa stagione, con super Elisa a guidarle in campo. Subito tre bombe nel primo quarto (Marta, Greta e Lisa), ma è ‘solo’ 14-10 al 10’. Poi la difesa morde, la voglia di arrivare in finale sale e all’intervallo andiamo sul 26-13. Nel terzo quarto Elisa Vespignani mette 10 punti, ma Alessia e Greta rispondono, con l’Happy che vola sul 44-27. Gara sostanzialmente chiusa, coi minuti finali che passano già pensando a Parma…

E la domenica? Organizziamo la Carim, mettiamo su la cassa, andiamo con la presentazione delle squadre. Ah, a proposito, un grazie a Francesco che si è prestato per fare lo speaker…

Guardiamo Fortitudo-Faenza, aspettiamo che vengano completate le premiazioni e poi andiamo col riscaldamento. Sulla ruota già si respira forte, si sente il peso dell’evento. Ancor più quando la Carim si riempie fino a scoppiare. Da una parte i tifosi di Parma con bandiere gialloblu, dall’altra i nostri con vessilli biancorossi e tanta voglia di vedere le beniamine in campo. C’erano anche tante altre ragazze del nostro settore giovanile. Grazie. Grazie per essere venute a vedere questa partita. Vorrei rendervi omaggio una per una, ma farei un enorme torto a quelle non citate se mi scordassi qualche nome… Sappiate però che apprezzo enormemente che siate venute a vederci.

Poi la partita. Eh già, la partita. Davide contro Golia, storia nota. Gara fisicamente durissima. Alessia impatta a 10, ma entrare nell’area ducale è complicatissimo, praticamente impossibile a difesa schierata. Sbagliamo qualche tiro, ma siamo lì con la testa e Parma è avanti 13-12 al 10’. Dopo sei minuti di secondo periodo il tabellone segna 17-17, l’ultimo momento nel quale le due squadre sono state a contatto.

Si ritorna dagli spogliatoi sul -6, con tanta voglia di non mollare l’osso e di provarci. Il problema è semplicemente che Parma fa qualcosa di più, piazza il break e va a +13 prima di chiudere al 30’ sul 38-27. Nel quarto periodo non si segna praticamente mai e non riusciamo ad avvicinarci…

Gli ultimi secondi della partita sono atroci. Tutti noi sappiamo di aver perso, ma nessuno lo dice finché suona la sirena finale. C’è anche un time-out a 18 secondi dalla fine che prolunga l’agonia. Poi quella schifosissima sirena che ci riporta alla realtà. Quella sirena che sostanzialmente ci tira uno schiaffone e ci dice che è finita. Che abbiamo perso. Dovremmo andare a stringere la mano alle avversarie e in effetti ci andiamo, ma le ragazze camminano a stento. Un passo dopo l’altro, ma solo per inerzia. Dovremmo andare a prenderci la coppa e in effetti ci andiamo, ma nessuno è contento. Si vaga per il parquet senza sapere bene cosa succede in un’inevitabile stato di semi-incoscienza…

Poi andiamo nello spogliatoio per le ultime parole. Erika parla. Le guardiamo una a una. Tutte piangono. Chi una lacrima, chi un pianto oceanico. Tutte. Un po’ pensi “E’ inevitabile”… Un po’ pensi “Non è giusto”…

No, non è giusto che vinca Golia…

HAPPY BASKET RIMINI-SCUOLA BASKET FAENZA 53-31

HAPPY: La Forgia 11, Pignieri 12, Palmisano 12, Laura Poplawska 2, Lisa Poplawska 9, Colella, Grassia 3, Mecozzi 2, Muratori, Martinini, Comini 2. All.: Brancolini.

FAENZA: Daino, Prodan 1, Agostinelli, Scheda, Vespignani 20, Poggiali, Montanari, Samoré, Ferruzzi 2, Berti 8. All.: Leonardi.

Parziali: 14-10, 26-13, 44-27.

BASKET PARMA – HAPPY BASKET RIMINI 42-34

PARMA: Nagy 8, Moothen, Archiani, Aprici, Frank Nkume 9, Adorante, Gualerzi 8, Cornelius 5, Romice 10, Saccenti, Cavazzuti, Grabova. All.: Rossi.

HAPPY: La Forgia, Pignieri 15, Palmisano 8, Laura Poplawska 2, Lisa Poplawska 7, Colella, Grassia, Mecozzi, Muratori, Martinini, Comini. All.: Brancolini.

Parziali: 13-12, 25-19, 38-27.

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Di seguito, per chi avesse voglia di continuare, due parole sulle protagoniste di questa Final Four. Uno speciale ringraziamento anche a tutte le altre ragazze che hanno giocato partite Under 13 durante l’anno e che citeremo prossimamente…

ALESSIA – Ci credevi. Come noi. Ci credevi e avevi un fardello addosso, un carico da novanta sulle spalle. “E’ la finale”, “Voglio vincere”, “Siamo arrivati fino in fondo, dobbiamo fare l’ultimo passo”. Mi dispiace che sia andata così. Mi dispiace molto, ma devi sapere che hai giocato un campionato stupendo, che sei cresciuta e che crescerai ancora, se avrai la costanza di lavorare come hai fatto fin qui. Ne hai messi 15 in finale, ma so già la tua risposta: “Chissene… Abbiamo perso”. Vero, abbiamo perso, ma adesso bisogna per forza guardare avanti. Tu rifiuti la sconfitta, è qualcosa che ti infastidisce profondamente. Si vede, Ale. Eri a testa bassa, pietrificata sulla panchina, al suono della sirena finale. Eri a testa bassa alle premiazioni. Ora però quella testa la devi alzare. So che lo farai, campionessa.

GRETA – Capitano, ti ricordi da dove sei partita? Io sì. Ottobre 2013. Lì non eri “Nano” e neanche “Nano²”, ma proprio “Nano³”. Nano al cubo. Fine allenamento, giochino del “Tiro libero segnato che salva tutti”. Ecco, il tiro libero era stato sbagliato e tu, con quella faccetta, che rispondi ai “Quattro campi, forza!”, con uno splendido “Ma io ho solo 11 anni!”. Adesso sei qui e hai guidato una squadra al secondo posto in Emilia Romagna. Ci sarà tempo per andare a fare sportellate sotto canestro… Capitano, ci sarà tempo, credimi.

MARTA – Ci hai tenuto in partita nel primo quarto, hai messo dei liberi importantissimi e hai giocato delle partite meravigliose in stagione. Uno dei canestri dell’anno è stato sicuramente il tuo. Ti ricordi? Quello nel finale proprio con Parma alla Bertola. Con quelle giganti, ieri, hai preso 13 rimbalzi difensivi, lo sapevi? Sono parecchi. Hai tante qualità e devi continuare a svilupparle. Con convinzione. Con gli altri. Allenandoti e divertendoti.

LISA – Forse saranno passati inosservati, ma non da noi: 9 punti in semifinale e 7 in finale. Sei un’ottima giocatrice e puoi stare a questo livello. Mica poco, secondo me. Con Parma il livello di competitività e di difficoltà si è alzato e magari hai rinunciato a qualche tiro, ma ci sta. Ci sta, lo so. Però hai giocato faccia a faccia con le migliori, è questo è un traguardo dal quale ripartire.

LAURA – In semifinale è arrivato uno dei momenti migliori del weekend, quando hai segnato da vicino su assist di tua sorella Lisa. Siete legate dalla nascita e noi su questo scherziamo, ma crescendo capirete che potreste anche diventare delle giocatrici diverse. Tutte e due forti, ma diverse. Chissà. Staremo a vedere, per il momento ricominciamo da qui per alzare la testa e guardare avanti…

GIULIA – Giulia Bomber, Giulia Grassia o solo Giulia? È uguale, per me. Hai una voglia sconfinata di pallacanestro, sei intelligente e sai fare le scelte giuste. Mi risulta che in quella jungla che era diventata l’area di Parma hai preso un rimbalzo d’attacco. Vuol dire che il detto “Se vuoi, puoi” è fondamentalmente vero. E so che tu “vuoi”. Il segreto, piccola, grande bomber? L’allenamento. L’atteggiamento. Tu puoi e lo sappiamo benissimo. Il tiro? Non è un problema se a volte non entra… Forza Nano²!

MATILDE – Un nome da capitano e infatti tu lo sei, un capitano. Sei il capitano delle 2003, Esordienti nel 2014/2015. Sei un capitano in tutto, nel comportamento e nell’intelligenza superiore alla media. Nello spirito e nella voglia di lavorare. Questa Under 13 è stato uno scoglio duro, ma tu ci sei stata dentro con pieno merito. Pochi minuti in campo, come tante altre tue compagne, ma non te ne devi crucciare. La delusione finale non deve cancellare un grande campionato…

ELISA – Hai giocato poco, lo sappiamo noi per primi. In semifinale qualcosa di più, ma in finale solo pochi secondi. Eppure, te lo giuro, io non ho mai visto affrontare quei pochi secondi, sei, magari sette, con quell’atteggiamento. Quello di chi, quando è su un campo da basket, gioca semplicemente a basket. Può apparire un’enorme fesseria, oppure un’estrema banalità, ma non è affatto così. Ieri sei andata a contestare l’ultimo tiro di Parma, come va fatto. Anche in un contesto di partita già persa. Perché questo vuol dire avere RISPETTO dello sport. E questa, credimi, è una delle cose più commoventi che ho visto ieri. Hai tanto basket ancora davanti…

ERICA – Con le Esordienti sei un piccolo treno che non si può fermare, ma con Parma hai trovato delle montagne gigantesche davanti. C’è tempo per mettere a posto quelle piccole cose che mancano, per adesso ti invito a rimanere con quell’espressione in faccia. Quel sorrisone quando le cose vanno bene e quel ‘muso’ quando vanno un po’ meno bene. Meglio il sorrisone, dai…

FLAVIA – La tua costanza agli allenamenti settimanali è stata straordinaria e questa è una qualità importantissima, come e più di un tagliafuori o di un cambio di mano dietro la schiena. Vederti sempre con lo stesso splendido spirito è una delle cose che quest’anno ci ha reso il lavoro migliore. Flavia, la crescita è solo cominciata, ora deve continuare…

CORINNE – Ti ho lasciato in fondo, ma solo perché con te non sono obiettivo. E come faccio? Ti ho vista crescere in modo incredibile da settembre a Riccione. In modo incredibile, sì, perché non credo che sarebbe stato facile immaginare, a inizio stagione, che saresti arrivata a giocare la finale per il titolo stando 26 minuti in campo. La voglia di esserci è stata fondamentale, così come la capacità di inserirti in un gruppo già formato. Adesso ti sfido a continuare così. Sì, ti sfido. Anzi, pretendo che continui a lavorare così! Sono stracontento di quello che hai fatto…

E poi ERIKA, che ha fatto un lavoro incredibile con questa squadra e che ha una passione sterminata per questo sport e per queste ragazze… Su di te un capitolo a parte, nei prossimi giorni un articolo unico.

Ciao a tutte

Loza

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