SERIE B, AVANTI COMPATTI

Siamo in una fase complicata, ne siamo consapevoli. La Serie B è indubbiamente difficile, il livello tecnico è decisamente molto alto e la competitività sale di pari passo col valore delle squadre coinvolte. Il confronto con la Serie C dell’anno scorso non parte neanche, troppa la differenza di qualità dei due campionati. Di tutto questo eravamo a conoscenza. Nella fase della decisione, quella che precedeva quello che per noi è stato il “grande salto”, eravamo coscienti di tutto.

Abbiamo avuto in quei momenti, e abbiamo tuttora, tanta voglia di competere. Per farlo, per poter disputare delle partite in cui la possibilità di vincere sarebbe stata concreta e possibile, abbiamo costruito una squadra di un certo tipo, con alcuni arrivi, delle conferme e dei ritorni in campo. In cuor nostro, ma anche nella nostra testa, quella squadra sarebbe stata competitiva, avrebbe avuto la possibilità di dire la sua in gran parte dei match, perdendo ma anche vincendo con le formazioni alla nostra portata, con la dovuta premessa di esprimere in campo il potenziale tecnico a disposizione al 100%.

Quella squadra però, di fatto, non c’è mai stata. Un’importante giocatrice da quintetto ci ha lasciato a una settimana dal via, un’altra ha seguito le sue orme qualche giorno fa. Dal poter disputare partite per competere siamo passati a delle sconfitte pesanti, per noi che le guardiamo dalla tribuna e per tutte le nostre giovani che scendono in campo e stanno dando il massimo.

Più della metà del roster di prima squadra, attualmente, è composto da ragazze Under 18 e tra queste ci sono anche un paio di brave Under 16. Tutte ragazze, senior e under, che stanno cercando di crescere e provano a farlo in ogni allenamento e in ogni partita.

Questo, attualmente, è il quadro. Non lo raccontiamo per accampare scuse o per giustificare una scelta, quella della Serie B, che al momento può apparire azzardata. Non vogliamo questo. Quello che chiediamo è semplicemente di giudicare cosa succede in campo con questi parametri. Quelli di una formazione che rispetto alle premesse iniziali è cambiata e anche di parecchio.

Chiediamo di giudicare queste giocatrici per quello che possono fare, di criticarle se si esprimono al di sotto delle loro possibilità e di elogiarle se fanno meglio del previsto. Magari andando al di là del semplice punteggio finale che, ahinoi, è spesso (molte volte giustamente) giudice supremo e indiscusso di ciò che è successo nei 40 minuti di gioco. Nessuna scusa, solo un modo per valutare le nostre prestazioni in serie B attraverso i parametri e le premesse dell’attuale squadra che va in campo.

Sono ragazze che migliorano e che miglioreranno, hanno costanza di apprendimento e lavorano sodo. Noi siamo vicini a loro e con compattezza andiamo avanti.

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